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Capretta presa a calci, procura dei minori fissa l’udienza: 8 indagati. I ragazzi: “Era già morta”

Il 24 marzo si terrà un’udienza al Tribunale dei minori per il caso della capretta presa a calci in un agriturismo di Anagni. I ragazzi si sono difesi dicendo che avevano bevuto troppo e che l’animale era già morto.
A cura di Natascia Grbic
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Il Tribunale per i minori di Roma ha fissato un'udienza per il 24 marzo 2025 per il caso della capretta uccisa ad Anagni durante una festa di compleanno. Gli indagati sono otto minorenni, citati in giudizio per il reato di concorso nell'uccisione di animali. Il reato di maltrattamento di animali è stato ritenuto non perseguibile dalla procura perché sembra che l'animale fosse già morto nel momento in cui i ragazzi la prendevano a calci. Secondo quanto emerso dalle indagini, la capretta era già deceduta nel momento in cui il gruppo si era accanito su di lei.

“Questa vicenda – ha dichiarato Carla Rocchi, presidente nazionale di Enpa, l'Ente protezione animali – è un triste esempio di come il rispetto per gli animali e per la vita stessa sia ancora, purtroppo, in troppi casi carente. Il nostro obiettivo non è solo ottenere giustizia per la capra brutalmente uccisa, ma anche agire per educare e prevenire il ripetersi di questi episodi di violenza. Solo un’azione combinata di giustizia e prevenzione può trasformare un episodio così drammatico in un’opportunità di consapevolezza per tutta la società".

La vicenda risale al 27 agosto 2023. Un gruppo di ragazzi, molti dei quali minorenni, si trovava in un agriturismo ad Anagni per festeggiare il compleanno di un'amica. A fine serata, le violenze sulla capretta, il cui pestaggio è stato ripreso in un video andato virale sui social. I giovani, che in seguito all'accaduto sono stati denunciati, si sono giustificati dicendo di aver bevuto molto, di essere parecchio brilli, e che la capretta era già morta quando l'hanno presa a calci e lanciata poi in un fosso. Dalle indagini è effettivamente emerso che l'animale era già morto. Enpa ha comunque sollecitato "l'attuazione di un programma strutturato per il recupero dei minori con cui sensibilizzarli sulla gravità del loro gesto, prevenendo futuri episodi di violenza verso gli animali e la comunità". In seguito a

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